giovedì 18 dicembre 2008

ARGH!


Aiuto! Il mio fido Asus, che dormiva quante ore dormo io e la cui tastiera era ormai un prolungamento del mio braccio (e i solchi sullo chassis lo dimostrano) , ha deciso che era troppo anche per lui e mi ha salutato un paio di giorni fa... motivo per cui ho saltato gli ultimi post.
Ho cercato invano di rianimarlo, ma la scheda video (probabilmente la memoria, visti i sintomi) non vuole proprio saperne di collaborare... un trapianto sembra quanto mai improbabile, dato che il chip è saldato sulla mainboard in maniera particolarmente ostica... Le spoglie sono tutte lì, a guardarmi dalla scrivania, e ricordarmi la caducità della vita... Io non mi do per vinto e proverò ancora a cercare di salvarlo (e, cavolo, di separarmene non ci penso proprio... piuttosto lo rimonto e ci accedo via ssh!). Nel frattempo il mio computer fisso è senza monitor (altra storia straziante... comincio a pensare di essere radioattivo o qualcosa del genere, che ultimamente la roba elettronica più complicata di un tostapane mi si rompe in mano senza che io mi impegni particolarmente...)

E' chiaro che in queste condizioni non posso garantire il corretto svolgimento dell'A-pic-A-day e non potrò farlo per un bel po', viste le imminenti festività (buon compleanno, Sir Isaac Newton) perchè non ho più i miei fidi programmi di fotoritocco, Lightroom su OsX (su un Asus?! Ehm, si... è una lunga storia... lasciamo stare... :D ) e che anche gli altri post sul sito saranno piuttosto saltuari nelle prossime (almeno) due settimane...

Nel frattempo vedrò di recuperare un monitor per il fisso (dovrei averne uno che assomiglia alla palla per il pesce in cantina...) anche se, essendo un computer con più di sette anni di onorato servizio alle spalle, sarà chiaramente una soluzione temporanea...

Come se non bastasse, mi sono "criccato" la schiena e quindi sono felicemente bombardato di voltaren, muscoril e appuntamenti col fisioterapista quindi non sono nemmeno dell'umore migliore per mettermi a cercare soluzioni...

...e piove!

Appena ho qualche aggiornamento, vi faccio sapere
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M



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domenica 14 dicembre 2008

How to - gestire allegati di grandi dimensioni su linux


Vi è mai capitato di dover spedire via mail file di grandi dimensioni, che superano i limiti concessi dalle caselle di posta elettronica come quella di gMail o di quasi tutti i provider?



Una possibilità è ricorrere a siti di filesharing tipo megaupload o rapidshare, ma più o meno tutti hanno grosse limitazioni di banda, sono zeppi di pubblicità e non sono molto affidabili (e infatti scrivo questo post proprio dopo un esasperante tentativo di ricevere degli appunti in formato pdf, fallito miseramente a causa di megashare, che decide di sua sponte di tranciare la connessione a caso rendendo il file inutilizzabile).

Un'altra possibilità, a mio avviso più elegante, è offerta da due ottimi strumenti disponibili su tutti i sistemi Unix: split e cat... Vediamo come!

Split - lo dice anche il nome, serve a tagliare i file in altri di dimensioni più contenute...per decidere la lunghezza in byte dei file prodotti, basta usare il suffisso -b.

Ad esempio:

split -b 1024 prova.pdf


restituirà dei file (che verranno chiamati di default xaa,xab,xac...) di 1024 byte (1KB) di lunghezza. Esistono anche dei suffissi per diminuire il numero di cifre da scrivere...
Ecco che con -b 5M avremo file da cinque megabyte, con -b 7K, da 7 KB.

A questo punto sarà sufficiente selezionare una dimensione accettata dalla casella di posta del ricevente (5MB andranno benissimo nella maggior parte dei casi) e spedire ciascun file in una mail separata in modo da non incorrere in messaggi di errore.

Cat - il ricevente non dovrà far altro che salvare tutti gli allegati in una directory e posizionarsi con una shell all'interno di essa.
A questo punto sarà sufficiente lanciare il comando

cat x* > prova.pdf

per ottenere nuovamente il file di partenza.
E' chiaro che la procedura è la medesima per qualsiasi tipo di file con qualsiasi estensione... potreste, ad esempio, voler creare un archivio compresso con tar, splittarlo, spedirlo per mail, ricostruirlo e, infine, scompattarlo.

L'enorme vantaggio è dato dal fatto che userete tutta la laghezza di banda sia un upload che in download, con la garanzia che i dati vengano trasmessi senza problemi e senza interruzioni


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